Punto di riferimento nella ricerca e sviluppo in ambito AI e Data Science, con un team di fisici, matematici e ingegneri, Linkalab porta in Lynx un approccio unico che unisce ricerca, sperimentazione e applicazione pratica.

Nell’intervista, il CEO Alessandro Chessa racconta i primi mesi di integrazione nel Gruppo, condividendo riflessioni su cultura, opportunità e sul ruolo di Linkalab come centro di eccellenza per l’Intelligenza Artificiale.

Sono passati poco più di due mesi dall’ingresso di Linkalab nel Gruppo Lynx. Che impressioni hai raccolto finora?

R: "L’impressione è ottima, e conferma pienamente la sensazione iniziale di un gruppo molto ben strutturato, ambizioso e in piena crescita, pronto a raccogliere le nuove sfide tecnologiche, e soprattutto aperto e trasparente. In queste operazioni c’è sempre il timore di finire in un piccolo ‘Castello di Kafka’, dove non sai mai “chi c’è dietro”. In Lynx è tutto chiaro, parli a tutti i livelli con chiunque, il clima è davvero gioioso e carico di spessore umano. In qualche modo si percepisce che l’azienda è di matrice italiana, eredita dal nostro paese questo senso di allegria diffusa, ma con il rigore di un top management di altissimo profilo, che ha fatto importanti esperienze, anche a livello internazionale. Trovo che questo sia il mix perfetto per avere un’alta qualità di lavoro e al contempo poter rispondere adeguatamente alle sfide di mercato che ci attendono."

Il processo di integrazione tra due realtà non è mai solo operativo. Come si sta costruendo, dal tuo punto di vista, l’incontro tra Linkalab e Lynx, anche in termini di cultura e modo di lavorare?

R: "Il nostro processo d’integrazione parte innanzitutto dalla presa di coscienza che stiamo entrando in un periodo di grandi sconvolgimenti, che non toccheranno solo il mondo del lavoro. Per quanto alcune recenti presunte rivoluzioni tecnologiche si siano rivelate effimere, questa attuale dell’Artificial Intelligence (AI) di nuova generazione, ha tutta l’aria di essere qualcosa di veramente disruptive, qualcosa che cambierà per sempre il modo di essere e di agire della nostra specie. Questo punto di partenza attiene a una visione del mondo, ma anche a tutta una serie di aspetti legati alla cultura aziendale, del ruolo che un tecnologia così rivoluzionaria debba avere per la propria forza lavoro e per i clienti. 
Solo qualche anno fa associarsi a un laboratorio di ricerca come il nostro sarebbe probabilmente stato considerato un lusso, oggi è diventata una pura necessità, e non tutte le aziende credo l’abbiano capito. Lynx ha recentemente acquisito varie altre aziende tecnologiche ed è evidente la consuetudine nei processi di integrazione, che sta molto agevolando il nostro ingresso operativo. Infine conforta molto constatare come le aziende acquisite da vari anni siano tutte cresciute e partecipino alle attività del gruppo con grande entusiasmo e spirito sinergico."

Cosa ha rappresentato per Linkalab entrare a far parte di un Gruppo come Lynx?

R: "Il naturale completamento di un percorso avviato più di 15 anni fa! Come gruppo di fisici, matematici e ingegneri, avevamo cominciato la nostra avventura come Laboratorio di Ricerca privato, fuori dalle logiche accademiche, con l’idea di proporre servizi di ricerca nel campo della Data Science e dell’AI senza un particolare focalizzazione di dominio, ma orientando piuttosto i nostri sforzi verso progetti tecnologici che pochi erano in grado di affrontare. Abbiamo avuto quindi clienti medio/grandi che ci ponevano sfide di frontiera e ci aiutavano col loro know-how interno a personalizzare i modelli che avevamo messo a punto. Col tempo siamo maturati e cresciuti, ma lo scale-up aveva dei grandi limiti nel non avere sufficiente mercato da servire, essendo noi una realtà molto specialistica, ma anche molto isolata. Abbiamo quindi cominciato a cercare un partner industriale che avesse da un lato una necessità di innovare e dall’altro la possibilità di veicolare questo potenziale innovativo verso i propri clienti. Quindi quale cosa migliore per Linkalab di diventare il centro d’eccellenza per l’AI all’interno del gruppo Lynx?"

Quali sono i punti di forza distintivi di Linkalab che state portando – o porterete – all’interno del Gruppo?

R: "Credo che il nostro ruolo sia principalmente di aiutare il gruppo a rimanere costantemente aggiornato rispetto all’evoluzione tumultuosa che l’AI ha portato nel mercato. All’interno di Lynx ci sono persone molto competenti, ma occorre molto tempo per stare dietro alle novità continue, ai nuovi modelli che vengono proposti quasi quotidianamente, e il personale specializzato del gruppo è principalmente impegnato nella delivery presso i clienti strategici. Per questo occorrono delle risorse dedicate che come missione abbiamo attività R&D strutturate, mantenendo possibilmente un legame col modo della ricerca accademica da un lato e dall’altro cimentandosi nel test e nella prototipazione di queste tecnologie. All’interno di un processo di delivey Linkalab funge da service  interno al quale le varie unità di business possono attingere per avere supporto nella progettazione e nella nuova offerta, soprattutto legata all’AI, ma anche poter contare su risorse altamente specializzate per affrontare progetti critici e complessi. Stiamo formando team misti con le varie realtà aziendali, in un direzione di empowering della forza lavoro e del ‘training on the job’ che penso possa far fare un salto di qualità al gruppo nel suo complesso."

Guardando ai prossimi mesi, quali sono le opportunità che intravedi per Linkalab come parte del Gruppo Lynx? E su cosa pensi sarà importante lavorare da subito?

R: "Vedo due principali aree con diversi profili di priorità, oltre all’idea di augmented team precedentemente descritto. La prima cosa urgente da fare è un piano di formazione interna. Sembrerebbe tutto semplice ma in realtà la sfida è decisamente complessa. Nel gruppo contiamo ormai 1500/1600 risorse, tutte molto impegnate nei progetti. Quindi è indispensabile distogliere il meno possibile questo prezioso materiale umano dalle mansioni correnti per le attività di formazione, gradualizzando i percorsi, creando piattaforme di auto apprendimento e limitando per quanto possibile la modalità sincrona di erogazione delle lezioni. Tutto ciò declinato su popolazioni aziendali da individuare e curare in maniera diversificata. Sono tempi nuovi, in continua evoluzione, quindi anche la parte didattica risente di questa problematica. La seconda area di intervento, che stiamo già affrontando, e la ri-progettazione delle piattaforme per la ‘system integration’. L’AI sta introducendo nuove idee, nuovi moduli, nuovi paradigmi di azione e comunicazione, che impongono la scrittura di ampi rami delle attuali architetture. Stiamo definendo assieme ai tecnici del gruppo la nuova offerte tecnologica che ci possa collocare come leader di mercato per le soluzioni basate su AI nel prossimo decennio, in Italia e all’estero, dove sicuramente il gruppo intende andare."

                        

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